Credits: © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi

Lisetta Carmi: La Mostra di fotografia a Palazzo Ducale di Genova

di Redazione

In occasione dei 100 anni dalla nascita di Lisetta Carmi, il Palazzo Ducale di Genova ospita una grande mostra dedicata alla fotografa genovese, che nel corso della sua vita ha avuto il coraggio di percorrere strade inedite e di dare voce agli ultimi. 

Fino al 30 marzo 2025, la mostra Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano presenta una panoramica completa della sua straordinaria carriera, con oltre 200 immagini, molte delle quali inedite, che raccontano la sua visione anticonformista e la sua continua ricerca della verità.

Un inizio imprevisto nella fotografia

Lisetta Carmi, nata a Genova il 15 febbraio 1924, iniziò la sua carriera fotografica a 36 anni, senza esperienza e senza una preparazione formale. La sua prima macchina fotografica, una modesta Agfa Silette, le permise di immortalare la bellezza e la solitudine delle catacombe ebraiche di Venosa. Senza saperlo, quello era solo l'inizio di un viaggio che l'avrebbe portata a documentare con sensibilità e coraggio temi sociali e culturali profondi, ancora oggi estremamente attuali.

Genova e il mondo: un viaggio senza confini

La mostra al Palazzo Ducale di Genova ripercorre i temi più cari alla fotografa, partendo dalla sua città natale, dove realizzò alcune delle sue indagini più celebri, come quelle sui lavoratori del porto e sugli operai dell’Italsider. Le sue immagini di Genova - porto e la serie sull'Italsider, esposte in mostre itineranti, sono il racconto di una società in trasformazione, quella italiana del boom economico, dove il lavoro e le condizioni di vita degli operai emergono con una potenza senza retorica.

La fotografia di Lisetta Carmi ha documentato anche il mondo dei più emarginati, come nel caso della sua famosa serie sui travestiti di Genova, che ha suscitato scalpore e ha segnato un punto di riferimento per molti artisti internazionali. Le immagini, pubblicate nel libro I travestiti nel 1972, sono oggi un'icona di indagine sociale e rappresentano uno degli aspetti più rivoluzionari del suo lavoro. La mostra offre anche nuove immagini di questa serie, non solo in bianco e nero, ma anche in inediti scatti a colori che aggiungono una nuova dimensione al racconto.

Oltre a questi lavori, l'esposizione presenta la serie "Erotismo e autoritarismo a Staglieno", un'indagine sul famoso cimitero genovese, che diventa attraverso l’obiettivo di Lisetta Carmi uno specchio della società borghese ottocentesca e dei suoi legami con l’erotismo. Le immagini inedite rivelano il contrasto tra la sacralità dei monumenti e la sensualità dei loro dettagli, rappresentando un angolo inaspettato e complesso di Genova.

© Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi
Italsider, Genova,, 1962-1964

Lisetta Carmi, dopo aver vissuto in Svizzera durante gli anni della persecuzione fascista, tornò in Italia nel 1945, dove studiò pianoforte al Conservatorio di Milano e intraprese una carriera concertistica. Ma nel 1960 cambiò strada e intraprese quella di fotografa. Negli anni realizzò grandi reportage in Italia, ma anche all’estero, in America Latina (Venezuela, Colombia, Messico), e in Asia (India, Afghanistan, Nepal, Pakistan). Tra i suoi incontri più significativi ci fu quello con il guru Babaji Haidakhan Baba, nel 1976 a Jaipur, che segnò un punto di svolta nella sua vita. Decise di abbandonare la fotografia e dedicarsi alla spiritualità, fondando un ashram a Cisternino, in Puglia, dove visse per il resto della sua vita.

Lisetta Carmi ha anche realizzato ritratti di personalità del mondo della cultura, come Judith Malina, Lucio Fontana e Edoardo Sanguineti, e molti altri, documentando la vita di artisti e intellettuali con uno sguardo sempre acuto e partecipe.

Un'Eredità di curiosità e coraggio

La fotografia di Lisetta Carmi continua oggi ad essere un importante punto di riferimento, sia per i fotografi contemporanei che per tutti gli artisti. Con la sua capacità di raccontare storie di emarginazione, di abbattere le barriere sociali e di mettere in luce le difficoltà degli invisibili, la sua opera rimane una testimonianza di grande valore culturale e umano.

Anche per questo la mostra al Palazzo Ducale di Genova è un’occasione unica per riscoprire una delle figure più significative della fotografia contemporanea, e un invito a riflettere sulla realtà con occhi diversi. Per conoscere tutta la storia delle donne che si sono affermate nel mondo della fotografia, scoprite il nostro articolo dedicato.

Questo articolo è tratto dall'articolo "Lisetta Carmi. Nel mistero dell'umano" di Manuela Brevi, sul numero 616 di Arte, il mensile dedicato ad artisti, galleristi, collezionisti e tutti gli appassionati del settore.

© Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi
Afghanistan, Kabul, 1970