Giò Pomodoro
Morciano di Romagna (RM), 17 novembre 1930
- Milano, 21 dicembre 2002
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Formazione: scultore autodidatta, fra il 1952 e il 1953 incontra a Firenze Bertini, l’architetto Ricci, J.J. Lebel, M. Nigro e il gruppo fiorentino degli Astratti. Espone alla Galleria Numero i primi lavori, scritte e segni automatici.
Periodi e Soggetti: tra i temi delle sue sculture astratte, ma con riferimenti simbolici, bisogna ricordare, oltre alle “Superfici in tensione”, i cicli “Le folle” (1963), “I radiali” (1964), “I contatti” (dal 1968), “Gli archi” e il “Sole produttore comune raccolto” (dal 1972).
Tecniche: oltre a materiali e tecniche tradizionali (bronzo, pietra, marmo), anche ferro, poliestere, metalli preziosi.