Bologna e Firenze: il contemporaneo dove non ti aspetti
Musei e fondazioni da non perdere a Bologna e in Toscana
Nella culla del Rinascimento e all’ombra delle Due Torri fioriscono mostre, performance, eventi e progetti di respiro internazionale. A Bologna, dove la pittura antica ha raggiunto esiti altissimi, l’arte contemporanea è di casa da cinquant’anni, anche grazie all’attività della Galleria d’arte moderna, inaugurata accanto alla fiera nel 1975, e ai suoi direttori illuminati, come Franco Solmi, Pier Giovanni Castagnoli, Danilo Eccher e Peter Weiermair, che hanno curato rassegne di artisti come Anselm Kiefer e Gilbert & George, per fare due esempi. Non solo musei, sono speciali anche le Gallerie d'arte contemporanea di Bologna.
Anche a Firenze, stupefacente culla del Rinascimento, negli ultimi anni si respira un nuovo interesse per l’arte moderna e contemporanea. Ecco dunque le istituzioni, pubbliche e private, che stanno trasformando Bologna e Firenze in due importanti centri propulsori dell’arte del presente. Da non perdere anche i due poli museali di Prato: Pecci e il Museo del Tessuto.
MAMBO - Museo di Arte Moderna di Bologna
Figlio della Galleria d’arte moderna, il Mambo, nel nuovo polo culturale della Manifattura delle arti, è stato inaugurato nel 2007 nell’ex Forno del pane, riadattato dall’architetto Aldo Rossi. Diretto da Lorenzo Balbi, il museo mette in scena, a rotazione, la collezione comunale d’arte del XX e XXI secolo seguendo tre principi:
«L’interesse per la sperimentazione e per l’arte italiana, che qui ha sempre trovato un palcoscenico privilegiato, e l’attività educativa», dice Balbi. «Percepisco il Mambo come un ente di ricerca, perciò non ci sono mostre di super-star. Diamo spazio ad artisti emergenti o con una carriera importante alle spalle».
Museo Morandi
Anche il Museo Morandi vive un momento di grande fermento: ospitato dal 2012 nell’edificio del Mambo, si trasferirà presto in un nuovo villino, acquistato dal Comune. Nato dopo la donazione di un rilevante numero di opere da parte della sorella dell’artista, Maria Teresa, ha la più ampia collezione pubblica di opere di Giorgio Morandi.
Villa delle rose
Donata nel 1916 perché fosse la casa della collezione d’arte moderna del Comune, Villa delle Rose è, dal 1989, la sede di mostre temporanee organizzate dal Mambo. Oggi è anche un centro di studi, che ospita progetti di residenza per giovani artisti. Nel 2020 ha esposto qui l’artista spagnolo Antoni Muntadas.
Palazzo Fava
Inaugurato nel 2011, è il Palazzo delle esposizioni di Genus Bononiae, nato per iniziativa della Cassa di Risparmio di Bologna con lo scopo di raccontare la storia e le arti della città. Qui si tengono ogni anno due mostre. Al piano nobile del palazzo si trova il primo importante ciclo di affreschi di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, commissionato da Filippo Fava nel 1584. Palazzo Fava, rivela Rocco di Torrepadula, Consigliere dei musei di Genus Bononiae, «intende dare spazio all’arte internazionale valorizzando, al tempo stesso, il patrimonio culturale del territorio».
Collezioni comunali
Aperte al pubblico, nel 1936, nel secondo piano di Palazzo d’Accursio in piazza Maggiore, presentano dipinti, mobili e oggetti d’arte dal Duecento al primo Novecento. Qui si tengono anche mostre d’arte contemporanea, come la personale del 2017 di Chiara Lecca.
Fondazione MAST
Nata nel 2013, la Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia è un centro polifunzionale realizzato dall’imprenditrice Isabella Seragnoli. Ospita una collezione permanente, presentazioni di libri, conferenze e mostre temporanee, come la retrospettiva del fotografo irlandese Richard Mosse del 2021.
Alchemilla
Spazio per workshop, conferenze e mostre, punto di incontro tra artisti (da Alessandro Pessoli a Salvatore Arancio), curatori e performer, di passaggio o in residenza, Alchemilla sostiene ricerca e sperimentazione.
Fondazione Golinelli
Fortemente voluto da Marino Golinelli (1920-2022), imprenditore e collezionista visionario, nel 2015 è nato l’Opificio Golinelli, cittadella della conoscenza e della cultura, crocevia di mostre, conferenze e performance: come Le parole e il vento, inseguendo aquiloni, evento di arte, scienza, musica e poesia creato da un collettivo di artisti visivi, poeti, scienziati, narratori, attori e musicisti.
Forte del Belvedere
Non c’è luogo al mondo, disse nel 1972 lo scultore Henry Moore, «dove esporre sculture all’aperto, in rapporto a un’architettura e a una città, migliore del Forte Belvedere, con i suoi dintorni importanti e le meravigliose vedute verso Firenze». Progettato alla fine del Cinquecento da Bernardo Buontalenti per Ferdinando I de’ Medici, è dal 2013 sede di mostre d’arte contemporanea. Qui sono state allestite mostre, tra le altre, di protagonisti della scultura internazionale come Giuseppe Penone, Antony Gormley, Jan Fabre, Gino De Dominicis ed Eliseo Mattiacci.
Uffizi e Palazzo Pitti
Commissionato da Cosimo I de’ Medici a Giorgio Vasari e costruito tra il 1560 e il 1580, l’edificio degli Uffizi è oggi la magnifica cornice di una superba collezione di dipinti antichi, da Giotto a Botticelli e Leonardo, da Michelangelo a Caravaggio. Ogni anno è preso d’assalto da più di quattro milioni di visitatori. Negli ultimi anni gli Uffizi si sono aperti a progetti che hanno coinvolto grandi protagonisti della contemporaneità, come Cai Guo-Qiang, Antony Gormley e Giuseppe Penone. Collegato a Palazzo Vecchio attraverso il Corridoio Vasariano, che dopo aver attraversato gli Uffizi passa sopra il Ponte Vecchio, la reggia granducale di Palazzo Pitti è un edificio della metà del Quattrocento che ospita, tra l’altro, la Galleria d’arte moderna, con opere di Felice Casorati, Giorgio Morandi, Lorenzo Viani e Giorgio de Chirico. Anche qui sono state organizzate mostre di artisti contemporanei, come Maria Lai, Kiki Smith e Neo Rauch.
Museo Marino Marini
Nella ex chiesa di San Pancrazio, il museo dedicato a Marino Marini (1901-1980) vanta una collezione di 183 opere di uno dei massimi protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Ai suoi Cavalli e cavalieri, che poi diventano i drammatici Miracoli, gruppi scultorei dalle forme lacerate ed espressioniste, si contrappongono le Pomone, i Ritratti e i personaggi del mondo del circo e del teatro. Il museo ospita anche rassegne di arte contemporanea.
Gallerie dell'Accademia
Il David e i Prigioni di Michelangelo sono il superbo fiore all’occhiello della Galleria dell’Accademia, ma in questo luogo, inaugurato come museo nel 1882, sono raccolte decine di straordinari dipinti antichi, dal Duecento all’Ottocento. La direttrice, Cecilie Hollberg, è orgogliosa della nuova illuminazione a led di ultima generazione, appena installata:
«Portare la Galleria dell’Accademia nel XXI secolo con agilità e vitalità è la filosofia seguita negli ultimi anni, seguendo i classici compiti di un museo: conservazione, ricerca, tutela delle opere e dell’edificio studiando una presentazione adatta a ogni singola opera, e dando al pubblico chiavi di lettura adeguate».
Museo Ferragamo
Nato, come ricorda la direttrice Stefania Ricci, con
«l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico la storia di Salvatore Ferragamo e delle sue creazioni, le scarpe, opere di alto artigianato che hanno contribuito alla crescita del made in Italy, il Museo Ferragamo, attraverso le mostre, affronta in forma di racconto temi d’interesse contemporaneo».
Nella rassegna Donne in equilibrio 1955 - 1965, si esamina il ruolo delle donne in Italia durante il boom economico con opere, tra gli altri, di Giosetta Fioroni e Carla Badiali.
Museo Novecento
Inaugurato nel 2014 nell’antico Spedale delle Leopoldine, il Museo Novecento espone a rotazione la collezione comunale d’arte italiana del XX e XXI secolo, che comprende la raccolta Alberto della Ragione, donata alla città di Firenze dopo l’alluvione del 1966. Il Museo del Novecento mette in scena anche personali di respiro internazionale. Come spiega il direttore Sergio Risaliti,
«è un museo civico, quindi vuole educare, sensibilizzare e aggiornare i cittadini, anche i bambini, i giovani e gli studenti universitari, sulla storia dell’arte del Novecento e contemporanea, con uno sguardo il più ampio e anticonformista possibile, indagando anche la produzione di artisti da riproporre all’attenzione del collezionismo, come Corrado Cagli e Filippo de Pisis», protagonisti di due grandi mostre recenti.
Palazzo Strozzi
Costruito tra il 1489 e il 1505, ospita mostre temporanee di grande successo. L’ultima, una personale di Olafur Eliasson, ha superato i 140mila visitatori. Per Arturo Galansino, dal 2015 direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, è
«un laboratorio per una nuova idea di contemporaneità a Firenze. I nostri progetti nascono dalla relazione diretta con artisti come Ai Weiwei, Carsten Höller, Marina Abramovic’, Jeff Koons e Olafur Eliasson. Cruciale è anche il rapporto con il territorio, che si è manifestato nelle mostre di arte antica acclamate dalla critica, come Il Cinquecento a Firenze e Donatello, il Rinascimento, che ha appena ricevuto il prestigioso Apollo Award per la migliore mostra internazionale del 2022».
Murate Art District
Un ex monastero quattrocentesco poi trasformato in carcere è la sede di Murate art district, spazio di creazione e residenza dedicato ai linguaggi artistici contemporanei: ospita mostre, performance e workshop con un taglio fortemente interdisciplinare, oltre a essere una residenza per artisti. Nel 2017, durante una lunga residenza, l’artista albanese Adrian Paci ha realizzato qui il progetto di performance e installazioni dal titolo Di queste luci si servirà la notte.
Museo Bardini
Anche nello scrigno che ospita la collezione d’arte antica che Stefano Bardini (1836-1922), uno dei più autorevoli antiquari italiani, ha donato alla città, si affaccia talvolta l’arte contemporanea: nel 2016 i dipinti del celebre artista americano John Currin hanno dialogato con la pittura e la scultura rinascimentale conservata nel museo, nel 2017 è stata la volta del britannico Glenn Brown, successivamente è stato allestito un progetto di Emiliano Maggi.
Centro Pecci
Inaugurato nel 1988, il Centro Pecci è stato, insieme al Castello di Rivoli, il primo museo dedicato interamente all’arte contemporanea in Italia. Ha una collezione di più di mille opere, realizzate con tutti i linguaggi espressivi della contemporaneità, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, alle installazioni, rappresentative di molte delle tendenze emerse dagli anni Sessanta a oggi.
Museo del Tessuto
Il Museo del Tessuto di Prato è invece impegnato nella valorizzazione dell’arte tessile, antica e contemporanea. Dopo la mostra degli stilisti britannici protagonisti della Swinging London Ossie Clark e Celia Britwell, è stata di scena la rassegna Due secoli di textile e fashion design, con abiti, tessuti e accessori dalla fine del Settecento alla metà del Novecento.
Questo approfondimento è tratto dal n. 594 di Arte. La rivista di arte, cultura e informazione è acquistabile in edicola o sul sito di Cairo Editore.