Antonio Calderara
CRITICA: Grandi Maestri
MERCATO: estensione internazionale, fascia medio-alta, frequenza media
RECAPITO: c/o Fondazione Calderara, 28010 Vacciago di Ameno.
REFERENZE: Londra, Lisson Gallery.
PARTECIPAZIONI: Ameno, Chiesa di Santa Maria del Caravaggio, ott. 2023.
NOTA CRITICO-BIOGRAFICA
Formazione: frequenta dal 1923 al 1925 il Politecnico, facoltà di ingegneria, ma lo abbandona per dedicarsi alla pittura, cui si accosta da autodidatta.
Periodi: dopo esordi naturalistici, si volge dai tardi anni Venti a un Realismo Magico che trova nelle atmosfere incantate del lago d’Orta (dove trascorreva le estati, e dove vive dai primi anni Trenta al 1945) uno dei suoi soggetti prediletti. Nel 1943 Raffaello Giolli gli dedica la sua prima monografia. Nel 1954 conosce la pittura di Mondrian, che lo porta dal 1959, attraverso una progressiva rarefazione e sintesi, a un’astrazione rigorosa, formata da strutture geometriche segnate soprattutto dalla luce. La sua pittura dialoga anche con Albers e con l’arte ottica.
Soggetti: ritratti, paesaggi, nature morte, interni (1915-58), poi geometrie astratte minimali (1959-anni Settanta). Tecniche: olio e acrilico su supporti diversi (tela, tavola, zinco ecc.), acquerello; grafica.