Fabrizio Cotognini

Macerata, 1983

Tecniche e soggetti: partendo da antiche incisioni originali, tratte da opere celebri di grandi maestri come Guercino e Guido Reni, Fabrizio Cotognini elabora nuove icone ispirandosi alla letteratura e all'alchimia. Cotognini usa la matita, l'inchiostro, la biacca e la foglia d'oro per portare alla luce le geometrie nascoste nelle sue composizioni, introducendo nel suo lavoro anche parole, disegni e altre immagini, prese dalla cultura popolare.

 

Ne sono un esempio i fiori ricorrenti nelle due incisioni vincitrici della 19° edizione del Premio Cairo, inseriti a matita anche nel libro d'artista, che costituisce il terzo elemento compositivo dell'opera, che concorrono a formare un cerchio immaginario, rivelando una simbologia sottesa: il ciclo naturale e immutabile del tempo. 

 

In "Aurora", l'artista interviene sulle antiche stampe tratte dagli affreschi dell'allegoria dell'Aurora, dipinti entrambi a Roma, da Guercino, nella Villa Ludovisi, e da Reni, nel Casino dell'Aurora Pallavicini.

 

L’opera è stata premiata “per la capacità di armonizzare in chiave contemporanea storia dell'arte e cultura popolare attraverso il filtro dell'alchimia, della letteratura, della pittura colta e, non ultimo, della bellezza”.