Marino Marini

Pistoia, 27 febbraio 1901 - Viareggio (LU), 6 agosto 1980

Formazione: pittore, incisore e scultore, tra il 1919 e il 1926 Marino Marini frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studia pittura sotto la guida di G. Chini e più tardi scultura con D. Trentacoste. Nel 1929 succede ad Arturo Martini nell’insegnamento della scultura presso la Scuola d’arte di Monza.

 

Periodi: esordisce con una serie di opere di pittura e grafica, tutte caratterizzate da una figurazione estremamente essenziale. Dopo il 1929 si dedica quasi esclusivamente alla scultura. Riprende a dipingere con rinnovato vigore verso la fine degli anni Cinquanta, sviluppando ulteriormente le linee della sua ricerca plastica. I temi archetipici del cavallo e del cavaliere e i nudi femminili sono risolti, anche in campo pittorico, attraverso una tensione dinamica e drammatica delle forme, tra l’attenzione per l’antico, soprattutto per la scultura etrusca, e il linguaggio moderno, con riferimento alla sintassi cubista.

 

Soggetti: analoghi a quelli della sua scultura: cavalli e cavalieri, giocolieri, figure e nudi.

 

Tecniche: olio, tempera, pastello, disegni a matita e inchiostro; in campo grafico, acqueforti, acquetinte, litografie.