Salvatore Scarpitta

New York, 23 marzo 1919 - New York, 11 aprile 2007

CRITICA: alto interesse critico
MERCATO: estensione internazionale, fascia alta (formato di riferimento: 50x70 cm; oltre i 21.000€), frequenza media

REFERENZE: Parma, Niccoli; New York, Leo Castelli; New York, Grand Salon.

PREZZI D’ASTA
Tecniche varie
Presa tenace, 1963, olio, tecnica mista, cintura e bende, 66,5 x 78 cm, Parigi, Christie’s 20/10/2022 (stima € 400.000/
600.000)    € 504.000  
Black Sphinx, fasce e resina su telaio, 44 x 40 x 5,2 cm, Milano, Sotheby’s 23/11/2022 (stima € 200.000/300.000)    € 252.000
Sculture
Never more pizza, 1992, tela, legno,catene di rame zincate, paglietta di ferro e tecnica mista, 136 x 231 x 66 cm, Milano, Il Ponte 29/11/2022 (stima € 10.000/15.000)    € 12.600

 

NOTA CRITICO-BIOGRAFICA
 

Formazione: conclusi gli studi secondari negli Stati Uniti, nel 1936 si reca a Roma e studia all’Accademia di Belle Arti. Nella capitale la sua attività inizia con successo: nel 1948 partecipa alla Quadriennale.

 

Soggetti e Tecniche: «Allegorie nomadi della “transizione perpetua” e della “dimora temporanea” pervadono, nelle sue ampie e varie espressioni, l’opera di Scarpitta. Le sue slitte, le incerate, gli arpioni, le trappole e le automobili possiedono il paradossale attributo della forza a riposo. (...) Gli oggetti di Scarpitta hanno (...) la peculiare, un tempo rimossa, caratteristica di un’appassionata non funzionalità. Sono oggetti, questi, sottratti alla base logica del loro esistere, e situati nel mezzo di un dominio autotelico isolato dall’utilità reale. (...) La loro forza evocativa deriva dalla sensazione del potenziale che essi contengono. (...) L’opera di Scarpitta rende omaggio ed esprime solidarietà con altre forme della creazione umana. Vivificare, recuperare e conservare i legami e i modelli che collegano la vita contemporanea con le fonti originarie sembra essere la sua principale ragione implicita» (F. Gillette).