Ubaldo Oppi
CRITICA: Grandi Maestri
MERCATO: estensione nazionale, fascia alta, frequenza media
REFERENZE: Lugano-Londra, Amedeo Porro Fine Arts.
PARTECIPAZIONI: Tremezzina, Villa del Balbianello-Bellano, Spazio Circolo, lug. 2023; Salò, MuSa, mag. 2024.
NOTA CRITICO-BIOGRAFICA
Formazione e Periodi: studia all’Accademia di Vicenza e nel 1907 alla Scuola del Nudo di Vienna, incoraggiato da Klimt. Nel 1910 vive a Venezia, dove è tra i “ribelli” di Ca’ Pesaro, e nel 1911 si trasferisce a Parigi. Nella seconda metà degli anni Dieci, superato l’iniziale momento simbolista, si avvicina al Primitivismo. Rientrato in Italia nel 1921, approda a uno stile classico e nel 1922 è tra i fondatori del Novecento Italiano, ma ne esce presto per accettare l’invito di Ojetti a esporre in una sala individuale alla Biennale di Venezia del 1924, dove ottiene una grande affermazione. Torna a esporre col movimento sarfattiano nella seconda metà degli anni Venti. Nel 1930 Persico
organizza una sua personale al Milione, rivalutando il suo periodo primitivista. Nel 1932 si sposta a Vicenza e dipinge opere d’arte sacra (affreschi al Santo di Padova, 1932).
Soggetti: figure, nudi, paesaggi, temi mitologici e religiosi.
Tecniche: olio su tela, matite.